Profilo storico del dispositivo dello Scenodramma
Fondazione e sviluppo di una psicoterapia psicodinamica gruppale basata sul gioco
Lo Scenodramma si ispira ad un dispositivo di psicoterapia gruppoanalitica basato l’espressione ludica, inventato, nel secondo dopoguerra, in Inghilterra da Elwyn James Anthony, per la presa in carico di bambini dell’età dell’asilo e conosciuto da allora con il nome di “Tecnica del tavolino”. Brigitte Baron-Preter lo ha successivamente trasformato appoggiandosi alla sua formazione nello psicodramma analitico infantile di Didier Anzieu ed alla pratica nello Scenotest di Gerdhild v. Staabs.
Le origini di questo specifico dispositivo, evoluzione ma anche reinvenzione della precedente “tecnica del tavolino”, vengono collocate negli anni ‘90 presso il Centro Ospedaliero Guillaume Régnier di Rennes, quando Baron-Preter lo struttura nella sua forma gruppale standard per indirizzarlo alla cura dei bambini, anche di età maggiore, con patologie psicotiche, autistiche e intellettive, ivi ricoverati, e successivamente inserirlo nei contigui servizi semiresidenziali ed ambulatoriali del locale Ospedale Universitario.
Anthony aveva sviluppato la “tecnica del tavolino” nel periodo del secondo dopoguerra, per utilizzarla nella psicoterapia dei bambini con traumi di guerra, in particolare traumi da lutto e da bombardamento, sperimentandola non soltanto per i bambini della capitale inglese, ma anche per quelli sopravvissuti alla catastrofe di Hiroshima. Dalla sua stretta collaborazione con S.H. Foulkes, Anthony trasse l’interesse e la sensibilità specifica per la cura dei traumi di guerra. Mentre, grazie dalla collaborazione con Jean Piaget, sviluppò la pratica di lavorare con piccoli gruppi di bambini attorno ad un tavolino, per studiare gli effetti dell’egocentrismo infantile sullo sviluppo delle strutture cognitive, delle rappresentazioni morali, delle relazioni sociali e soprattutto del gioco collettivo. La “tecnica del tavolino” è figlia di queste due tradizioni di ricerca, clinica ed empirica al contempo, ed è considerata una evoluzione gruppale della “Tecnica del Mondo” di Margaret Lowenfeld.